DESCRIZIONE E VIDEO.
Tutte le TECNICHE PERCUTANEE DI DECOMPRESSIONE INTRADISCALE si basano sul principio che in uno spazio chiuso a una riduzione di volume, anche parziale, corrisponde una riduzione di pressione molto più marcata.
Ne consegue una minore pressione sulle fibre algogene dell’anulus e sulla radice nervosa.
La risoluzione della sciatalgia, dopo il “rimodellamento” del disco e la regressione dell’infiammazione del sito chirurgico, può richiedere diverse settimane.
Recenti Linee Guida della American Society of Interventional Pain Physicians Interventional Pain Management concludono che per le radicolopatie lombosacrali i vari trattamenti intradiscali sono supportati da livelli di evidenza II e III.
I vantaggi di queste tecniche sono:
- l'anestesia locale;
- non richiedono il ricovero ospedaliero;
- le complicanze sono molto ridotte;
- l'assenza di fibrosi epidurale.
Il paziente ideale per il trattamento di decompressione discale percutanea ha sintomi caratteristici dell'ernia del disco contenuta.
SINTOMI RADICOLARI
- Sintomi radicolari > sintomi assiali;
- Evidenzia radiologica di protrusione discale contenuta;
- Discografia provocativa, qualora indicata;
- Trattamento conservativo inefficace;
- Altezza del disco > 50%.
SINTOMI ASSIALI (DOVUTI AD ERNIA DEL DISCO CONTENUTA)
- Discografia provocativa positiva;
- Altezza del disco > 75%
- Trattamento conservativo inefficace.
CRITERI DI ESCLUSIONE
- Frattura o tumore spinale;
- Estrusione del disco;
- Completa lacerazione anulare;
- Stenosi del canale vertebrale da moderata a severa.
La tecnica da noi scelta è la nucleoplastica mediante coblazione (Ablazione Controllata) che utilizza energia a radiofrequenza bipolare a 100 KHz eseguendo l'ablazione tissutale mediante la dissociazione molecolare a bassa temperatura (< 70° C) minimizzando il danno tissutale e la formazione di cicatrice, si utilizza una sonda sottile da 17 G (1,47 mm di diametro).
Il tessuto è modificato in molecole elementari e gas a basso peso molecolare quali ossigeno idrogeno, azoto anidride carbonica, etc. con formazione di liquido e gas. I gas escono dal disco attraverso l’ago introduttore.
Per la nucleoplastica mediante coblazione vi sono livelli di evidenza II-3, ottenuta da serie multiple di trial, per il trattamento delle radicolopatie lombari (livelli di evidenza in base alla classificazione US Preventive Services Task Force - USPSTF).
La percentuale di successo varia tra il 60-70%.
CONVALESCENZA
Osservazione clinica per circa due ore prima della dimissione.
Prescrizione di FANS al mattino e benzodiazepine prima di dormire per 10-15 gg.
Riposo a letto per 2 giorni.
Nelle due settimane successive mobilizzazione quotidiane ripetute preferendo la posizione in distesa o in piedi, mantenendo la posizione seduta per max 10 minuti 2-3 volte al di.
Dopo 2 settimane moderata attività ginnica (bicicletta, nuoto).
Evitare per 3-4 settimane di sollevare pesi maggiori di 2 kg, flettere il busto, stare per lunghi periodi seduti o di guidare la macchina per lunghi tratti.
Ritorno all’attività fisica pesante o sport dopo 4-6 settimane.
Il principale effetto collaterale della procedura chirurgica è il possibile aumento temporaneo della lombalgia dovuto al rimodellamento/rimaneggiamento del disco intervertebrale come conseguenza della discolisi.
Il paziente deve essere informato del possibile aumento della lombalgia per 3-4 settimane e incoraggiato a mantenere comunque la mobilità.